I tassi di interesse passivi, secondo gli inquirenti, erano più elevati di quanto fissato dalla legge: in termini giudiziari significa l’ipotesi di usura bancaria e tra le sedici persone sotto inchiesta a Salerno con questa accusa c’è anche Aristide Canosani, sindaco di Ravenna negli anni Settanta e Ottanta. L’iscrizione nel registro degli indagati per il 79enne ravennate è arrivata per l’incarico di presidente Unicredit, una delle tre banche coinvolte: a maggio sono stati notificati gli avvisi di conclusione delle indagini, atto formale che abitualmente precede la richiesta di rinvio a giudizio. Agli indagati vengono contestate anche due circostanze aggravanti: aver commesso il fatto nell’esercizio di un’attività professionale bancaria e aver danneggiato.
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[fonte: ravennaedintorni.it]